Roy Brown

Cap. Arthur Roy Brown
23/12/1893 Carleton Place, Ontario
09/03/1944 Stouffville, Ontario

 

Sopwith Camel

01 - 17 Jul 1917 - Albatros D.III (OOC) - SE di Nieuport 02 - 05 Sep 1917 - DFW C (OOC) 1 - Middelkerke-Nieuport 03 - 15 Sep 1917 - DFW C (OOC) - Westende-Zevecote 04 - 20 Sep 1917 - Albatros D.V (OOC) - Leke 05 - 13 Oct 1917 - DFW C (DESF) - Ostend 06 - 28 Oct 1917 - Albatros D.V (OOC) - Pervyse 07 - 22 Mar 1918 - DFW C (DES) - NE della foresta di Houthoulst08 - 11 Apr 1918 - Albatros D.V (OOC) - Albert 09 - 12 Apr 1918 - Fokker DR.I (DESF) - Warfusee-Abancourt 10 - 21 Apr 1918 - Fokker DR.I (CAP) - Vaux sur Somme

Arthur Roy Brown

Roy Brown è famoso per aver abbattuto Manfred Von Richtofen, il Barone Rosso.
Intelligente e timido, Roy Brown amava il volo da sempre.
Subito dopo esser entrato nel Royal Naval Air Service, nel 1915, quasi si uccise durante un volo di addestramento rovinando al suolo con un Avro 504.
Ricoverato in ospedale, finalmente guarito fu inviato al fronte con il IX Squadrone Navale nell'Aprile del 1917.
Riassegnato all' XI Squadrone Navale, ottenne la sua prima vittoria il 17 Luglio del 1917, abbattendo un Albatros D.III con un Sopwith Pup.
Nell'autunno ritornò al IX Squadrone, dove volò col Sopwith Camel.
Assunse il comando dello Squadrone nel Febbraio 1918.
Il 21 Aprile 1918 risultò vincitore del più famoso combattimento aereo della storia.
Il gruppo di Brown incontrò lo Jasta 11 del Diavolo Rosso.
Nel combattimento che seguì Richtofen si portò alle spalle del tenente May, e Brown, accorso in aiuto del compagno, si accodò a sua volta al rosso Fokker
DR.1 di Richtofen riuscendo a colpirlo e ad ucciderlo.
Per questa azione fu decorato con la Distinguished Sevice Cross.
Nel 1919 Brown tornò in Canada dove fondò una piccola compagnia aerea e una rivista di aviazione.
Durante la II Guerra Mondiale non fu accettato nella Royal Canadian Air Force e si dedicò alla politica.
Fu candidato al parlamento , ma perse le elezioni.
Distingushed Service Cross
Sopwith Pup
Arthur Roy Brown nasce il 23 Dicembre 1893 a Carleton Palce. trenta miglia ad ovest di Ottawa, in Ontario.
Suo padre possedeva un mulino e una compagnia elettrica, il che ne faceva una famiglia benestante.
I Brown erano cinque, oltre a Roy c'erano i fratello Horace ed Howard e le sorelle Margaret e Bessie.
Da ragazzo Roy fu un discreto atleta, praticando per lo più hockey.
Le sue doti atletiche furono sufficienti a procurargli una proposta da parte degli Ottawa Senators, ma il padre lo dissuase.
Fu un ottimo studente nella high school (il nostro Liceo), ma per permettergli di aiutare nell'azienda di famiglia fu mandato ad una scuola commerciale (la nostra Ragioneria).
Roy avrebbe poi voluto iscriversi all'università, ma in pratica non poteva in quanto in effetti gli mancava un vero e proprio diploma.
Lo aiutarono lo zio Will e la zia Blanche, permettendogli di terminare la High School a Victoria negli anni 1913/1915.
Nel 1915 entrò all'Accademia Ufficiali, ma ben presto rimase affascinato dalle nuove "macchine volanti".
In un mondo che si approntava alla guerra, l'idea di combattere nel cielo era senz'altro preferibile all'orrore delle trincee.
Sia il Royal Flying Corps che il Royal Naval Air Service stavano reclutando in Canada giovani che dimostrassero attitudine al volo.
In pratica bisognava seguire per proprio conto un corso basico di volo.
Il padre fu contrario all'arruolamento nel RFC, che appariva troppo pericoloso, mentre diede il suo consenso al RNAS, immaginando compiti più "tranquilli", a pattugliare le coste di Francia, Belgio e Inghilterra.
Stearne Edwards (17) - 13/02/1893 - 22/11/1918. In seguito ad esaurimento nervoso fu esentato dalle missioni di guerra e divenne istruttore nel Maggio del 1918. Morì in seguito alle ferite riportate pochi giorni prime in un incidente di volo. La sola scuola di volo canadese era a Toronto, ma non aveva posto. Così Roy e altri tre amici, tra cui  Stearne Edwards, risolvettero per frequentare la scuola dei Fratelli Wright a Dayton, Ohio, da cui oltre a lui usciranno altri nomi famosi nel mondo aeronautico, come "Red" Mulock, che diventò il primo asso nella RNAS e Air Commodore della Canadian Air Force prima della II Guerra Mondiale. Lo stesso Stearne diventerà un asso.
Come prima cosa dovettero firmare un documento che sollevava i Wright da qualsiasi responsabilità in caso di incidente.
Le lezioni, poi, erano terribilmente costose: 250$ per 4 ore di volo, un po' più di un dollaro al minuto.
Un costo tranquillamente paragonabile a quanto costa oggi un'ora di volo, ma all'epoca il denaro aveva un altro valore!
Spendendo 600$, con circa sei ore di volo con istruttore e avendo eseguito da solista il solo volo d'esame, Roy Brown ottenne il suo brevetto (n.361) il 13 Novembre del 1915.
I quattro amici entrarono nel RNAS per scoprire che almeno qui la paga era più alta che non nel RFC.
Una volta in Inghilterra frequentarono la scuola di volo di Chingford, dove poterono familiarizzare con gli aerei moderni, completamente diversi e decisamente più performanti dei velivoli dei Wright.
A scuola i quattro amici canadesi erano diventati "The Hobo Quartet".
Stearne, dimostratosi un vero talento naturale, ottenne velocemente il suo brevetto, mentre Roy ebbe non pochi problemi, specialmente dopo aver sfasciato un Avro 504.
Dal relitto dell'aereo Roy uscì con le proprie gambe e percorse più di mezzo miglio per raggiungere un telefono.
Dall'incidente, però, riportò la frattura di una vertebra e dovette passare due mesi in ospedale.
Dopo un ulteriore mese di licenza ritornò alla scuola di Chingford nell'Agosto del 1916.
In Settembre fu inviato alla scuola di tiro di Eastchurch.
Non particolarmente abile nel tiro, fu finalmente mandato a Cramwell, per completare l'addestramento, nel Gennaio del 1917.
Nel Marzo del 1917 fu aggregato al IX Naval Squadron e cominciò a pattugliare le coste belghe su un agile Sopwith Pup.
Il Pup era meno armato del suo antagonista naturale, il tedesco Albatros D.II, ma era più manovrabile.
Sopra i 14.000 piedi l'Albatros praticamente non riusciva neanche a volare, mentre il Pup era ancora agile e monovriero.
La tattica degli alleati era quindi tenersi in quota in modo da avere un discreto vantaggio sui caccia tedeschi.
Sebbene il IX avesse in dotazione anche dei Sopwith Triplane, Brown non ne pilotò mai in combattimento.
Il compito del RNAS era proteggere la flotta nel Mare del Nord, scortare le missioni di bombardamento, individuare gli idrovolanti tedeschi ed intercettare gli Zeppelin di ritorno alle loro baso dopo aver bombardato l'Inghilterra.
In Aprile, però, con l'inizio della battaglia di Arras, gli squadroni di aviazione navale vennero affiancati al RFC e inviati sulla inea del fronte.
Si potrebbe dire "fortunatamente" May si ammalò nell'Aprile del 1917, quello che verrà poi chiamato il "Bloody April" (Aprile di sangue) a causa delle perdite subite dall'aviazione alleata quando il nuovo Albatros D.III si presentò sul fronte pilotato da gente come i due fratelli Richtofen, Voss, Udet, Rumey...
Rientrato in servizio Brown venne impiegato nell'XI Squadrone come istruttore.
Nel frattempo erano finalmente arrivati i nuovi Sopwith Camel.
Il 17 Luglio Brown ottiene la sua prima vittoria.
In realtà le vittorie di Roy Brown avrebbero potuto essere molte di più, ma per gli standard delle aviazioni inglesi per potersi veder assegnata una vittoria occorreva una testimonianza del completo abbattimento del velivolo, ciò che significava seguirlo sino all'impatto con il suolo.

Durante la II Guerra Mondiale, invece, per ottenere la vittoria sarebbe poi bastato la semplice constatazione del "fuori controllo", senza necessariamente una testimonianza sul vero e proprio impatto a l suolo.
Brown non vedeva la guerra come uno sport, si rendeva conto del fatto che a bordo degli aerei nemici c'erano ragazzi come lui e non aveva nessun interesse a seguire la caduta e quindi l'impatto col suolo delle sue vittime.
Pertanto probabilmente gli vennero assegnate meno vittorie di quante in effetti non avesse conquistato.
Poco tempo dopo Brown si ammalò nuovamente.
Roy soffriva di gastrite, aggravata sia dallo stress dei combattimenti che dal dover respirare i fumi d'olio di ricino bruciato e polvere da sparo che venivano dal cofano e dalla mitragliatrice.
Questo tipo di problema era in realtà molto comune, e dovuto essenzialmente ai motori rotativi, che per il loro funzionamento bruciavano enormi quantità di lubrificante. E l'olio di ricino, oltre che un buon lubrificante è anche un potente lassativo!.
Mentre era con l'XI Brown abbatté altri tre aerei, ma,  per i motivi già indicati (nessuno, nemmeno lo stesso Brown,  testimoniò sull'impatto al suolo) non gli vennero accreditati.
Nell'Agosto del 1917 ritrova al IX Squadrone Stearne Edwards, che in verità aveva già ottenuto il comando del VI.
Purtroppo, in seguito alle numerose perdite patite dal IX e dal X, il VI fu smembrato ed i piloti vennero assegnati al IX e al X in sostituzione dei caduti.
Roy ebbe un'altra settimana di licenza, a fine Agosto, questa volta per una tonsillite.
In Ottobre, di base ad Ostend, si vide impegnato in diversi combattimenti aerei.
Il 6 di Ottobre venne decorato con la Distinguished Service Cross, per le sue vittorie e per il coraggio dimostrato in combattimento.
Nel bel mezzo di un affollato combattimento le sue mitragliatrici si incepparono.
Brown stava per abbandonare quando si accorse di un aereo alleato che stava cercando di sfuggire a quattro Albatros.
Brown girò il suo Camel e, nonostante fosse disarmato, si buttò tra i tedeschi per permettere al pilota inglese di scappare.
Il 16 di Ottobre fu promosso caposquadriglia.
Dal Novembre al Febbraio 1918 Brown e Edwards rientrarono a casa per una lunga licenza.
Come è tipico nello stile militare tutti e due rientrarono giusto in tempo per esser rispediti in Inghilterra a recuperare nuovi aerei.
A causa delle pessime condizioni del tempo dovettero in pratica prolungare la licenza di alcune settimane.
Tornati al fronte con i nuovi Camel BR.1, potenziati dai nuovi motori Bentley.
Il 1° Aprile 1918 nasce la Royal Air Force, che raccoglieva sia il RFC che il RNAS, Brown e Edwards nella nuova RAF assunsero il grado di capitani.
La guerra oramai volgeva al termine, e in aria erano rimasti solo i veterani come Fonck, Collishaw, Bishop, Richtofen, e i novellini.
La vita media di un pilota della RAF al fronte era di 11 giorni!
E questo spiega la facilità con cui, in questo ultimo scorcio di guerra, i veterani conquistavano vittorie su vittorie.
In Aprile, Raymond Collishaw fece visita a Brown.
Brown era distrutto, sia fisicamente che mentalmente. Come molti altri piloti contrastava l'effetto dell'olio di ricino ingerendo un miscuglio di latte e brandy. In pochi mesi aveva perso più di sei chili.
Collishaw gli propose di smettere di volare ma Brown rifiutò.
La vita a Bertangles era uno schifo. Non c'era acqua calda per lavarsi, anche gli ufficiali erano accampati in tenda e ogni mattino veniva salutato da una fredda e bagnatissima nebbia.
Stavano leggermente meglio Cappy, a 45 miglia da Bertangles, i tedeschi dello Jagdstaffel 11, il "circo volante" di Manfred Von Richtofen.

21 Aprile 1918

La giornata si presentò fredda e nebbiosa come al solito, schiarendo solo verso le nove del mattino.
Sia i tedeschi che gli alleati scaldarono i motori e lasciarono i loro campi più o meno alle nove e un quarto.
I tedeschi avvistarono ed attaccarono un paio di RE98 australiani, ma persero un triplano mentre i due ricognitori riuscirono a fuggire.
Brown vide i tedeschi e diede ordine a May, al suo primo combattimento, di restare alto, in riserva, mentre guidava il 209° all'attacco.
I triplani si dimostrarono più agili dei Camel e in breve lo stesso Brown se ne trovò due in coda.
May, visti passare sotto di lui diversi Fokker, si lanciò in picchiata sparando all'impazzata sugli aerei tedeschi.
Non ne colpì neppure uno e ottenne anzi di inceppare le mitragliatrici.
Felice comunque di essere sopravissuto alla sua prima battaglia e con le armi ormai inutilizzabili fece rotta per rientrare al campo.
Ma Von Richtofen, che aveva osservato la scena, e aveva visto May sparare su suo cugino Wolfram, si buttò al suo inseguimento.
May si accorse di Richtofen solo quando i primi proiettili del barone cominciarono a crivellare le ali del suo Camel.
Giratosi e finalmente realizzato di avere alle spalle il più feroce mastino dell'intera aviazione tedesca si lanciò in una serie di manovre evasive, zigzagando e roteando per sfuggire al Barone tedesco.
Ma un novellino non poteva certo competere con chi aveva già abbattuto ottantaquattro nemici, e Richtofen in breve fu chiaramente in posizione per colpirlo nuovamente.
Wilfrid R. "Wop" May
Brown, visto May in condizione disperata, abbandonò il combattimento e si lanciò a sua volta sul triplano del Diavolo Rosso.
Ciò che salvò May fu che le mitragliatrici di Richtofen non funzionarono bene.
L'arma di sinistra era completamente bloccata, mentre quella di destra gli permetteva di sparare un solo colpo e dopo doveva essere ricaricata manualmente.
Richtofen fece tre errori, contravvenendo a tre delle regole che lui stesso insegnava: non volare sopra le linee nemiche, non volare da solo e non volare basso!
Brown raggiunse il Fokker di Richtofen dal quadrante posteriore destro, sparando una lunga raffica ravvicinata prima di dover virare per evitare la collisione.

Il Fokker continuò ancora per un po' a volare sulle linee alleate, sotto il tiro incessante dei fanti da terra.
Dopo poco oscillò e si piantò nel terreno.
L'aeroplano restò sul campo per diverse ore sotto il fuoco di fanteria ed artiglieria, sino a quando un gruppo di soldati australiani non lo raggiunse e non estrasse, aiutandosi con una corda, il corpo di Richtofen.
I soccorritori, in verità, si preoccuparono più di recuperare souvenirs dal triplano che di consegnare il corpo del pilota alle cure dei medici.
Finalmente Richtofen fu trasportato da un'ambulanza australiana a Poulanville, e ricoverato in un hangar.
Brown vi si recò nel pomeriggio.
Manfred Von Richtofen Le sue parole furono di dolore, gli occhi di Richtofen aperti, i denti sfondati dall'urto contro il cruscotto e il mento sfracellato.
" La vista di Richtofen quando gli sono arrivato vicino, mi fece sobbalzare. Appariva così piccolo, così delicato.
Appariva così ... amico.
Biondo, con i capelli morbidi come quelli di un bimbo, la fronte alta.
Il suo viso, particolarmente sereno, aveva un'espressione di gentilezza e di bontà.
Mi sono sentito un miserabile, disperatamente infelice, come se avessi commesso un'ingiustizia.
Mi sono odiato per essere stato io la causa di questo.
E nel mio cuore ho maledetto le forze devote alla guerra.
Ho maledetto questa guerra.
Sa potessi, io vorrei riportarlo in vita, ma non è questo che si fa sparando con una mitragliatrice.
Non potevo restare li a guardarlo ancora.
Me ne andai.
Avevo un groppo in gola.
Se fosse stato il più caro dei miei amici non avrei provato un dolore più grande.
"
Roy Brown
Distingushed Service Cross Il Fokker DR.1 del Barone Rosso fu l'ultima vittoria di Brown.
Per l'abbattimento di Richtofen Brown fu insignito di una seconda medaglia Distinguished Service Cross.
Gli australiani organizzarono per il Barone Rosso un funerale militare con guardia d'onore vicino a Bertangles.
Wilfrid "Wop" May divenne anche lui un "asso" con 13 vittorie.

Leggi alcune pagine dal libro

Le manovre acrobatiche Tecnica di volo, atterraggio e decollo in montagna Le aviosuperfici e i ghiacciai atterrabili della Val d'Aosta e dell'Alta Savoia Parapendio e volo libero Il volo tra le montagne

       

DA QUALCHE PARTE TRA LE NUVOLE
Di Giulio Rabagliati, Da qualche parte tra le nuvole - edizioni De Ferrari - Genova
Prezzo € 12,90