Fokker DR.1
Costruttore: Fokker Flugzeug-Werke
Tipo: Caccia
In ruolo dal: 1917
Motore: Oberursel UR.II, 9 cilindri 110 hp reciprocating
Apertura alare: 7.19 m
Lunghezza: 5.77 m
Altezza: 2.95 m
Peso a vuoto: 406 kg
Peso al decollo: 586 kg
Velocità massima: 165 km/h
Ceiling: 6100 m
Autonomia: 1½ h
Equipaggio: 1
Armamento: 2 Spandau 7.92 mm

 Il Fokker Dr.1 Triplano

Il gruppo di Anthony Fokker realizzò il Dr.1 come risposta al britannico Sopwith Triplane.
Il Triplano di Reinhold Platz, però, non doveva essere affatto una copia del caccia che Herbert Smith aveva realizzato per la Sopwith.
La sola cosa che realmente avevano in comune era la configurazione triplana.
Dopo le prime prove in volo dei prototipi (V3), furono rinforzati i longheroni alari per evitare fastidiosi effetti di flutter, e furono montate due mitragliatrici Spandau da 7.92 mm.
I primi due prototipi di questa definitiva versione (V4) furono assegnati al Barone Manfred Von Richtofen ed un terzo a Werner Voss, che in meno di tre settimane abbatté 21 aerei nemici.

I successi dei due assi procurarono a Fokker un ordine di ulteriori 318 velivoli di serie.
I primi velivoli, però, dimostrarono un difetto nella struttura dell'ala superiore, che provocò diversi incidenti, tra cui la morte di Heinrich Goentermann, e vennero tenuti a terra sino a Novembre, quando Fokker provvide a correggere il difetto.
Nell'ottobre del 1917  il Dr. 1 venne rimotorizzato. Le nuove versioni montavano un motore Goebel Goelila da 160hp e ancora lo stesso motore ma da 178 hp e il Siemens Hiske da 160 hp.
Queste varianti del Dr. 1 fornivano eccezionali prestazioni di salita, ma erano realmente difficili da governare a causa del fortissimo effetto di torsione sull'asse di rollio dovuto appunto alla potenza del motore.

Anthony Fokker A causa della sua struttura compatta, il Dr.1 era particolarmente agile e manovriero, per contro poteva risultare instabile e difficile da governare durante le fasi di atterraggio.
Per questo venne affidato solo ai comandanti tedeschi, che grazie alle prestazioni del triplano, oltre che alla già collaudata esperienza, facevano vere e proprie stragi nelle file dei piloti alleati, meritando alla primavera del 1917 l'appellativo di "Bloody April"
Buona parte del successo tedesco durante il "Bloody April"  (oltre al Dr.1 che in realtà era per ora in mano al solo Richtofen e a Voss e all'Albatros) fu dovuto alla re-organizzazione dei gruppi di caccia in Jagdstaffeln (squadroni di caccia), che erano ulteriormente raggruppati in Jagdeschwadern, vere e proprie unità logistiche complesse.
Manfred Von Richtofen Werner Voss
I Jagdeschwadern interi venivano movimentati sulla linea del fronte grazie a speciali treni in grado di trasportare efficacemente e velocemente non solo velivoli e piloti, ma anche tutto il supporto logistico che questi necessitavano.
Il famoso Jagdstaffeln n.1, comandato dal "Barone Rosso" Manfred Von Richtofen, proprio questo modo di muoversi, tipico dei gruppi cistercensi, meritò l'appellativo di "Flying Circus".
A sottolineare tale soprannome, Richtofen e i suoi provvidero a dipingere i propri velivoli con colori molto evidenti (Rosso sangue il triplano del Barone, che da allora divenne il "Barone Rosso", bianco il Dr. 1 di Voss, sul muso del quale l'asso tedesco aveva dipinto una faccia con grossi baffoni, caricatura del Kaiser, nero il velivolo di Goering).

Leggi alcune pagine dal libro

Le manovre acrobatiche Tecnica di volo, atterraggio e decollo in montagna Le aviosuperfici e i ghiacciai atterrabili della Val d'Aosta e dell'Alta Savoia Parapendio e volo libero Il volo tra le montagne

       

DA QUALCHE PARTE TRA LE NUVOLE
Di Giulio Rabagliati, Da qualche parte tra le nuvole - edizioni De Ferrari - Genova
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