Lt. Werner Voss
12/04/1897 Krefeld
23/09/1917 Francia

 Werner Voss

Werner Voss fu probabilmente il più abile tra i piloti che si meritarono il titolo di "assi" nella I Guerra Mondiale.
Il padre aveva una lavanderia industriale, e come è logico, Werner avrebbe dovuto seguirne l'esempio.
Ma il giovane Voss, già all'inizio delle prime ostilità, scelse di arruolarsi nell'esercito e fu subito mandato al fronte.
Dopo un anno negli Ussari di Westfalia chiese di essere trasferito ai corpi di volo.
Conseguì il brevetto e, Pilota "naturale" ed istintivo, divenne il più giovane istruttore dell'esercito tedesco.
Gli aerei di Voss si distinguevano per la particolare livrea, che lui stesso disegnava.
In queste immagini le insegne del suo Albatros D.III.
Divenuto finalmente ufficiale, fu assegnato col grado di Tenente allo Jasta 2, quello di Boelcke.
Qui incontrò gli altri assi dell'aviazione tedesca, primo tra tutti Manfred Von Richtofen, di cui divenne intimo amico.
Sotto la guida di Boelcke i due piloti impararono a combattere e Voss, grazie alle sue innate doti acrobatiche, fu presto evidentemente tra i primi, secondo forse solo a Richtofen stesso.
Guadagnò velocemente le più alte onorificenze, tra cui l'ambita "Pour le merite", la Blue Max.
In breve, ancora diciannovenne, Voss divenne comandante del "suo" Jasta 5.
Quando Fokker volle provare i suoi triplani ne assegnò uno a Richtofen e dopo pochi giorni, un secondo proprio a Voss.
Werner lo decorò dipingendo sul muso una irriverente caricatura del Kaiser, con grosse sopracciglia, occhi e baffi.

Il "combattente" Voss fu gentile e cavalleresco: la sua stragrande superiorità gli permetteva spesso di colpire soltanto il motore degli avversari, costringendoli ad atterrare ma senza ucciderli.
Delle sue 44 vittime, infatti, molti sopravvissero, costretti solo ad un atterraggio di fortuna.
Voss vedeva il combattimento aereo come un grande gioco cavalleresco, rispettava gli avversari, ed era cordiale e allegro con i compagni.
Mentre vestiva abbastanza "trasandato" quando era a terra, ci teneva a volare sempre in perfetta uniforme, sostenendo che "avrebbe potuto dover atterrare fuori campo e non voleva apparire in disordine se avesse incontrato una dama".
Nel "gioco" delle vittorie, per provare l'abbattimento di un avversario, Voss atterrò dietro le linee nemiche, smontò e recuperò la mitragliatrice dal velivolo abbattuto, quale prova del suo successo, e ripartì poco prima dell'arrivo dei fanti inglesi.

James Mc Cudden Arthur Percival Foley Rhys Davids (1897-1917)- Fu abbattuto da Karl Gallwitz il 27 ottobre 1917

Fu abbattuto in un epico scontro, quando da solo, col suo Fokker Dr.1 contrastò ben sette SE 5a del gruppo comandato da James Mc Cudden.
Voss riuscì a costringere a terra due dei sette avversari (senza ucciderli) e a colpire tutti gli altri.
Colpito più volte, probabilmente col motore in panne, fu abbattuto definitivamente da Arthur Percival Foley Rhys Davids, un giovanissimo pilota che in seguito si dichiarò addolorato di non essere riuscito a fermarlo senza doverlo uccidere.
L'abilità di Voss fu ricordata soprattutto dai suoi avversari, ed in particolare dai sette che lo incontrarono quel giorno, e le parole di Rhys Davis e dello stesso Mc Cudden, veramente spiaciuti di non averlo potuto "salvare" non sono le semplici frasi di circostanza che le regole del gioco in qualche modo imponevano a questi moderni cavalieri, ma sono la vera e sincera ammirazione per un avversario che non fu mai un "nemico".

Leggi alcune pagine dal libro

Le manovre acrobatiche Tecnica di volo, atterraggio e decollo in montagna Le aviosuperfici e i ghiacciai atterrabili della Val d'Aosta e dell'Alta Savoia Parapendio e volo libero Il volo tra le montagne

       

DA QUALCHE PARTE TRA LE NUVOLE
Di Giulio Rabagliati, Da qualche parte tra le nuvole - edizioni De Ferrari - Genova
Prezzo € 12,90