Il Wingover (virata sfogata)

E' la versione originale della manovra "inventata" da Max Immelmann, uno dei primi "assi" dell'aviazione tedesca della I guerra mondiale.
La manovra consiste in una cabrata molto decisa, sino a portare il velivolo quasi in verticale, seguita da una virata con le ali a coltello e quindi una picchiata e richiamata sino a rientrare sulla stessa quota e traiettoria iniziale voltati di 180°.
In questo modo il pilota tedesco riusciva a virare molto stretto pur con un velivolo che ancora non era in grado di chiudere in sicurezza un looping.

Il Fokker E.III "Eindecker"

Col termine "asso" venivano indicati i piloti con più di cinque vittorie.
Il primo asso della storia dell'aviazione fu il francese Roland Garros.
All'inizio del primo conflitto mondiale gli aerei vennero usati solo con funzioni di osservazione o, al più, per bombardamenti, peraltro più propagandistici che bellicamente efficaci.

Piotr Nikolajevic Nesterov I primi piloti, incontrando in volo un velivolo nemico, non avevano alcun modo di abbatterlo se non con armi leggere quali carabina o rivoltella, che potevano brandeggiare soltanto abbandonando i comandi del velivolo.
Il primo pilota che abbatté un avversario fu il sovietico Piotr Nesterov, che si lanciò con il suo Morane Saulnier contro un Albatros B.III austriaco, speronandolo e quindi sacrificando anche la propria vita.
Furono fatti diversi tentativi di montare a bordo una mitragliatrice che fosse azionabile dal pilota, ma il pericolo di colpire l'elica davanti a a se impediva di trovare all'arma una sistemazione realmente efficace.
Il francese Garros ebbe l'dea di "corazzare" le pale dell'elica con due coni di metallo in corrispondenza della bocca della mitragliatrice.
In questo modo i proiettili che avrebbero colpito l'elica venivano deviati senza far danno.

Morane Saulnier Parasol

Con questo dispositivo montato sul suo Morane - Saulnier Type L "Parasol", Roland Garros conquistò cinque vittorie in 18 giorni nella primavera del 1915.
Il 9 Aprile, però. lo stesso Garros, colpito dal fuoco di terra, atterrò dietro le linee nemiche.

Il suo velivolo fu catturato dalla fanteria tedesca e fatto esaminare all'ingegnere olandese Anthony Fokker.
Fokker in un solo mese realizzò un prototipo di monoplano molto simile al Morane Saulnier, ma migliorato in potenza e manovrabilità.
Per sparare attraverso il disco dell'elica, invece del sistema "fai da te" di Garros, Fokker adottò un dispositivo che sincronizzava il meccanismo di sparo all'albero motore, permettendo quindi alla mitragliatrice di sparare solo quando l'elica non era sulla linea di fuoco.
Forti di questi nuovi mezzi i tedeschi Max Immelmann e Oswald Boelcke, nell'Agosto del 1915, organizzarono il primo vero "Jasta" di caccia aerea, garantendo alla Germania la supremazia in cielo almeno sino al Febbraio del 1916.

Il Fokker E.III non aveva alettoni, ma come i primi aerei dei fratelli Wright, era dotato di tiranti che, collegati alla cloche, assolvevano sia al compito di irrigidire la struttura monoplana (come il sartiame di un veliero), sia di deformare il bordo d'uscita dell'ala, in vece dei moderni alettoni.
Motorizzato con un motore da 100 hp (nella versione finale 160) l'Eindecker raggiungeva le 90 miglia orarie e una quota massima di 11.500 ft.

Dalla posizione di volo orizzontale si inizia una ripida salita subito seguita da una virata coordinata.
Occorre regolare virata e cabrata in modo che quando l'aereo è a metà virata (90°), l'angolo di bank sia circa 80° e la velocità di poco superiore allo stallo.
Si lascia quindi abbattere la prua, sempre mantenendo la coordinazione tra timone e alettoni (pallina al centro) e quindi finalmente si richiama sino a trovarsi alla stessa quota iniziale ma girati di 180°.
Velocità di entrata G Max Coefficiente di difficoltà  

2.5 VSI

+2  
Le fasi della manovra sono:
  • Ingresso: velocità 2.5 VSI, ali livellate, assetto leggermente sotto l'orizzontale. Prendiamo un riferimento di direzione sull'orizzonte.
  • Virata: Si vira dolcemente mentre si inizia una salita ripida. Manetta tutta dentro e pallina al centro. 
  • 90°: A metà virata le ali devono essere quasi a coltello, la velocità appena superiore a quella di stallo.
  • Togliamo dolcemente manetta e finiamo la virata (palline rigorosamente al centro) prima picchiando e poi richiamando dolcemente.
  • Ridiamo gradualmente manetta sino a ritrovarci in volo orizzontale alla stessa quota di ingresso.

 

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