Edward Mannock

Maggiore Edward Mannock
Aldershot 24/05/1887
Francia 26/07/1918

RAF S.E.5a

 Edward "Mick" Mannock

Quando Edward Mannock  aveva 12 anni suo padre se ne andò, abbandonando lui, la sorellina e la madre.
Edward dovette lasciare la scuola per lavorare e poter così aiutare la famiglia a tirare avanti.
All'inizio della guerra si trovava in Turchia come ispettore per una compagnia telefonica britannica e qui fu internato.
Tentò di scappare, e fu poi rimpatriato dai Turchi perché gravemente malato.
Fu ricoverato, guarito, ed arruolato nel corpo medico, e poi trasferito nel genio.
Nonostante fosse praticamente cieco dall'occhio sinistro, fu accettato come allievo pilota nel 1917 ed ebbe come istruttore James Mc Cudden.
Prudente e attento, ottenne la sua prima vittoria abbattendo un pallone da osservazione.
Nel febbraio del 1918 ottenne il suo primo comando e il 3 di luglio succedette a William Bishop alla guida dell' 85°.
Nonostante non raggiunse mai la popolarità di Albert Ball, Mannock fu in effetti il più prolifico tra i piloti della R.A.F., con 61 vittorie (73 per alcune fonti), e probabilmente tra i migliori comandanti.
Morì quando il suo aereo, colpito dalla contraerea, prese fuoco.
Probabilmente si suicidò sparandosi alla tempia con la pistola per non venire arso vivo.
Mannock nacque a Aldeshort, in Inghilterra, da padre scozzese e madre inglese.
Il padre era caporale dell'esercito scozzese, e al suo seguito la famiglia visse in Irlanda, Scozia, Inghilterra ed in India.
Fu infatti in India che il giovanissimo Edward si prese una grave infezione agli occhi, da cui peraltro guarì, ma che gli rovinò per sempre l'occhio sinistro.
Al ritorno dalla Guerra dei Boeri (Sud Africa) il padre, divenuto alcolizzato brutale e violento, lasciò la famiglia.
Edward aveva 12 anni.
Fece ogni tipo di lavoro, fino a che non venne "adottato" da una coppia senza prole.
A 20 anni entra nel Partito Laburista, animato da profondi sentimenti di lotta alla ingiustizia sociale.
Dopo una serie praticamente infinita di lavori temporanei finalmente trova un buon posto come tecnico in una compagnia telefonica.
All'inizio della guerra fu internato in Turchia, dove era per lavoro, ma le sue condizioni di salute, a causa del trattamento subito nelle prigioni turche, lo ridussero quasi in fin di vita e fu quindi rimpatriato.
Dopo un breve servizio nel corpo sanitario, fu accettato come allievo pilota anche se praticamente cieco da un occhio.
In quel periodo necessitavano piloti e, tutto sommato, la loro speranza di sopravvivenza era talmente scarsa che con uno a con due occhi non avrebbe fatto molta differenza.
Divenne ufficiale pilota nel 1917. Durante il suo primo volo da solista con l'Airco DH2 cadde in spirale, da una quota di 1000 piedi. Riuscì però a riprendere il velivolo prima di sfracellarsi al suolo e quindi atterrò normalmente.
Ciò gli causò problemi con il suo comandante, il maggiore Keith Caldwell, che lo accusò di esibizionismo.
Il 7 maggio Mannock distrugge un pallone da osservazione, ottenendo così la sua prima vittoria.
Purtroppo i festeggiamenti per l'impresa non arrivarono alla sera, quando giunse la notizia della morte di Albert Ball.
Ferito alla testa in uno scontro con due caccia tedeschi, viene rimpatriato.
A casa scopre che anche sua madre è diventata alcolizzata, e che la sorella Jessie lavora come prostituta a Birmingham.
Praticamente fugge dalla sua realtà familiare tornando a combattere in Francia.
Al contrario di molti altri assi, come Nungesser, Mc Cudden, Rhys Davys o Bishop o, a modo suo, Fonck, o Boelcke, Immelmann  e Voss, dall'altra parte; Mannock non vede i piloti tedeschi come avversari in un "grande gioco", ma li vede come veri nemici, e li odia.
Arriva a descrivere uno scontro con un tedesco con parole come: "gli sono arrivato a meno di 10 yarde, non potevo mancarlo. Era un bellissimo insetto blu, giallo, rosso e verde. Gli ho scaricato addosso 60 colpi. Non ne è rimasto molto..."
La sua ferocia e determinazione è però apprezzata dagli alti comandi, e Mannock vien edecorato con la Military Cross e con la promozione a capitano.
Alla fine dell'anno il suo squadrone riceve i nuovissimi caccia S.E.5a.
Continua ad abbattere aerei nemici, ma senza curarsi troppo delle "vittorie personali".
In questo, come prima di lui Hawker, è un vero comandante. Quello che conta è la vittoria del team e non dei singoli.
E quello che conta, per lui, è che muoia il maggior numero di tedeschi, anche se non ha particolari motivi per volerli uccidere personalmente.
Nonostante non si preoccupi di farsi accreditare le vittorie personali, resta comunque il più prolifico tra gli assi inglesi, secondo solo a Fonck tra gli alleati, con uno score che varia da 61 a 73, a seconda delle fonti.
Nel marzo del 1918 ha abbattuto 23 aerei e diventa comandante del nuovo 74° squadrone.
Porta con se la pistola per suicidarsi in caso di incendio.
Non vuole morire bruciato, è una delle sue ossessioni.
Il suo odio per i tedeschi cresce, e non si accontenta più di abbattere i loro aerei, ma gli succede di passare più volte sul relitto della sua vittima per mitragliare a morte l'eventuale sopravvissuto.
Altre volte continua a colpire gli aerei ancora in volo anche se già condannati a cadere.
In un giorno abbatte quattro aerei, e per questo viene decorato con al D.S.O. (Distinguished Service Order)
Continua a volare e ad abbattere nemici, ma è malato di nervi.
A peggiorargli lo stato d'animo sopraggiunge la morte del suo caro amico James Mc Cudden.
Nonostante i tedeschi in questo non abbiano nulla a che fare, il suo odio per loro cresce a dismisura, diventando in pratica la sua unica ragione di vita.
E probabilmente cerca la morte negli scontri che sempre lui decide all'ultimo sangue.
Il 26 di luglio, mentre sta inseguendo per finire la sua ennesima vittima, viene probabilmente colpito da qualche fante al suolo.
Il suo aereo comincia a prendere fuoco.
Il paracadute è ormai una realtà, e i tedeschi hanno cominciato ad utilizzarlo, comprendendo come sia utile, oltre che umano, salvare la vita di un pilota, specie se un asso, difficilmente sostituibile.
Military Cross, istituita da re Giorgio V nel 1914 Distinguished Service Order (DSO) Victoria Cross, istituita dalla Regina Vittoria nel 1856, è la massima onoreficienza britannica Presso gli alleati, invece, vige la convinzione che il pilota che potesse lanciarsi col paracadute abbandonerebbe l'aereo senza tentare di riportarlo a terra, preferendo quindi perdere l'uomo piuttosto che qualche macchina.
Mannock non ha con se il paracadute, ma non tenta ugualmente di riportare al campo il caccia in fiamme.
Non vuole venire divorato dalle fiamme e sentire l'odore della sua carne che brucia.
Estrae la pistola, la appoggia alla tempia e preme il grilletto.

Un anno dopo riceverà la Victoria Cross.
La medaglia verrà consegnata al padre di Edward, e, come tutte le altre, verrà da questo venduta per 5 sterline.

 

Leggi alcune pagine dal libro

Le manovre acrobatiche Tecnica di volo, atterraggio e decollo in montagna Le aviosuperfici e i ghiacciai atterrabili della Val d'Aosta e dell'Alta Savoia Parapendio e volo libero Il volo tra le montagne

       

DA QUALCHE PARTE TRA LE NUVOLE
Di Giulio Rabagliati, Da qualche parte tra le nuvole - edizioni De Ferrari - Genova
Prezzo € 12,90