Albatros D.I
Costruttore:
Albatros Werke GmbH
Tipo: Caccia
In ruolo dal: 1916
Motore: Mercedes 6 cil.in linea 160 hp
Apertura alare: 8.6 m
Lunghezza: 7.3 m
Altezza: 2.9 m
Peso a vuoto: ___ kg
Peso al decollo: 888 kg
Velocità massima: 164 km/h
Ceiling: 5200 m
Autonomia: 1½ h
Equipaggio: 1
Armamento: 2 Spandau 7.92 mm

 

L'Albatros D.I

L'Albatros D I nasce dalla "penna" di Robert Thelen, che aveva sostituito Ernst Heinkel alla guida del reparto di progettazione dalla fabbrica di Schneidemühl.
Il prototipo del nuovo caccia tedesco prometteva di rendere obsoleti tutti i caccia Alleati.
Di design accattivante, con linee dolci e curve che, sebbene più onerose da realizzare rispetto alle strutture squadrate tipiche degli aerei dell'epoca, erano senz'altro aerodinamicamente più efficaci (diceva il mio professore di Aeronautica Generale "Se un aereo è bello da vedersi, probabilmente vola anche bene).
La formula biplana, in contrasto con i monoplani come il Morane Saulnier Bullet e il Fokker Eindecker (derivati dai "racers" di Bleriot) conferiva all'aereo una maggiore robustezza, un minore carico alare (maggiore superficie, distribuita su due ali), una minore resistenza indotta e di conseguenza ne esaltava le doti di "scalatore", permettendogli un rateo di salita che per i monoplani era proibitivo.
L'aereo era più robusto, più veloce, e armato con una potenza di fuoco doppia rispetto a qualsiasi caccia britannico o francese.
Le scelte innovative di Thelen furono l'adozione di un rivestimento in legno compensato per la fusoliera, che la rendeva più robusta di quelle costruite in precedenza in legno e tela, e il nuovo motore con cilindri in linea (quindi più compatto di quelli stellari, con minore ingombro nel cofano e minore sezione della fusoliera, che di conseguenza offriva meno resistenza all'aria).

Il governo tedesco, però, riuscì a rimandare l'approvazione ufficiale del contratto di fornitura da ritardare così tanto l'inizio della produzione che quando finalmente i primi  D I di serie furono pronti per essere inviati al fronte, non solo gli Alleati avevano sviluppato nuovi caccia che potevano già competere con il velivolo tedesco (il britannico DH 2 e i francesi Nieuport 17), ma la stessa Albatros aveva finito e messo in produzione il nuovo Albatros D II, che in pratica fu distribuito ai gruppi di volo contemporaneamente al D I.

Leggi alcune pagine dal libro

Le manovre acrobatiche La tecnica del volo, atterraggio e decollo in montagna Aviosuperfici e ghiacciai atterrabili della Val d'Aosta Parapendio e volo libero Il volo tra le montagne e come atterrare sui ghiacciai

       

DA QUALCHE PARTE TRA LE NUVOLE
Di Giulio Rabagliati, Da qualche parte tra le nuvole - edizioni De Ferrari - Genova
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