Cucinare la pasta


Fortunatamente siamo italiani, e per quanto poco si sia attaccati all'amor di patria, è innegabile che, culinariamente parlando, siamo nati in una terra fortunata.
Non che cucinare qualcosa di decente sia particolarmente difficile, ma è incredibile quanto male ciò riesca ad anglosassoni e tedeschi. Se si esclude una certa (discutibile) abilità nel barbecue, i nostri colleghi "foresti"  in genere non vanno al di la dell'apertura di scatolette ed in genere cibi preconfezionati e al massimo da riscaldare nel microonde.

La nostra grande fortuna, specie quando ci si confronta con ospiti stranieri, è la pasta.
Inventata dai cinesi e introdotta in Europa da Marco Polo (ebbe un tal successo che già Boccaccio ne fa riferimento nel Decamerone parlando del paese della cuccagna), la pasta è incredibilmente facile da preparare.
Dico "incredibilmente", visto le difficoltà inspiegabili in cui i già citati cugini stranieri riescono ad impantanarsi. Eppure basta seguire le istruzioni sulla confezione, mica è un segreto di stato!
Si porta l'acqua ad ebollizione (circa un litro d'acqua e un cucchiaino di sale per ogni 100 g di pasta, ma attenzione: il sale serve per l'acqua, se mettete più acqua, aggiungete anche sale, se siete costretti in piccole pentole con poca acqua, mettetene meno) e solo quando bolle veramente (e non quando qualche timida bollicina comincia a staccarsi dal fondo della pentola) si "cala" la pasta.
 

Il sale potrete metterlo subito (così non ci pensate più) o quando l'acqua bolle, è completamente indifferente agli effetti dell'esito finale; cercate però di:

  1. non metterlo 2 volte (se la pasta è troppo salata lavatela con acqua calda corrente, ma solo un poco perché basta veramente un niente per renderla completamente insipida)
  2. non dimenticarvelo (se ve lo siete dimenticati, aggiungetelo dopo)

Una prima mescolata, in modo da distaccare i pezzi di pasta tra loro (ottimo l'espediente di aggiungere qualche goccia d'olio, questo permette di cucinare ugualmente pastasciutte decenti anche in condizioni disagiate, come in campeggio, quando la pentola è piccolina oppure l'unica fonte di calore è un minuscolo fornelletto a gas), e quindi si aspetta un po' meno di quanto è indicato sulla confezione (alla voce tempo di cottura). Un assaggio per verificare la cottura e (soprattutto) la giusta sapidità (il sale) e quindi si cola ed è pronta per ricevere il condimento.

Il condimento è, ovviamente, un elemento tutt'altro che trascurabile per la riuscita finale.
Su questo argomento torneremo all'infinito con le ricette che noi vi proporremo.
Sempre comunque in linea di principio, per la maggior parte dei sughi, occorre un buon soffritto di cipolle: tagliare la cipolla (e qui sono diverse le scuole di pensiero: mia moglie la preferisce fine fine, quasi tritata, io la affetto decisamente più spessa, a fettine tipo patatine fritte) trattenendo il respiro e con largo anticipo sull'ora dell'invito (vi permetterà di lavarvi più volte le mani per eliminare quell'orribile puzzo che è tutt'altro che d'aiuto per il dopocena, in alternativa usate i guanti), buttarla in un padellino con un po' d'olio (tanto da inumidirla: deve soffriggere e non "friggere", apprezzate la differenza!) fino a che non comincia a dorarsi (cambia di colore, da bianca diventa marroncina... Fermatevi prima che viri in marrone scuro o nero), dopodiché viene il sugo vero e proprio. In genere si tratta di mescolare vari ingredienti e farli cuocere a fuoco più o meno lento, in modo che cedano acqua e amalgamino il loro sapore. Per ciò occorre cuocere senza coperchio (o vi troverete più che un "sugo di funghi", dei "funghi bolliti") e l'operazione è disastrosa per i fornelli: il sugo papilla e schizza dappertutto (e qui torna utile un bel grembiule a salopette magari spiritoso che fa tanto simpatico deficiente ma vi salva la camicia e i pantaloni), abbiate cura di spostare prima tendine, biancheria appena stirata, libri e quaderni (se siete studenti in cucina qualcosa c'è senz'altro), peluche o qualsiasi altra cosa riteniate una o più chiazze rosse di pomodoro possano deturpare.

Le ricette che troverete vorrebbero essere più o meno originali. Tutte avranno un denominatore comune: sono realizzabili senza particolari difficoltà e non richiedono impossibili attenzioni. Inoltre vengono bene anche se proprio non possedete tutti gli ingredienti (di volta in volta citeremo i possibili sostituti).
Inutile dire che più è semplice la ricetta, più è necessario che sia almeno ben eseguita (per fare spaghetti aglio, olio e peperoncino preoccupatevi di possedere sia gli spaghetti che l'aglio, l'olio e il peperoncino!.. E non, che so, maccheroni, cipolle, burro e pepe).

A parte troverete ricette particolari, tipo piatti tipici regionali, da eseguire come tradizione comanda e sughetti "selvatici", da realizzare con ingredienti reperibili in natura (vedi sezione "Wild Survival"). Se volete condividere vostre ricette, inviatele via E-mail, possibilmente con una foto del piatto finito.

"Pantegana" al limone
Ovvero bavette ai frutti di mare con zafferano e limone. Il nome ha una sua storia, ma la pantegana, tranquilli, nella ricetta non compare.
 
Risotto alla valdostana
Non so, in effetti, se esiste una ricetta "classica" per il risotto alla valdostana (suppongo di si). Nel caso chiamiamolo risotto con funghi porcini e fontina.
 
Spaghetti con i polpi
Rapidi da cucinare e molto appetitosi, ottima soluzione per un piatto unico veloce.
 
Tortelloni con porcini
I tortelloni li potete comprare già fatti, o in un negozio che venda pasta fresca, o preconfezionati si possono trovare anche nei supermercati. Sono più rapidi da cuocere che non gli spaghetti.
 
Gnocchi col pesto
Una ricetta cha fa uso del classico ligure per eccellenza.
 
Gnocchetti sardi con gorgonzola e funghi
Un piatto "che riempie", adatto alle serate fresche invernali.
Paella
Famosissima ricetta spagnola (o dalla Camargue francese) di riso, carne, pesce e verdura.

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Un nuovissimo romanzo che vi consigliamo: La storia di un pilota americano nei cieli di Francia della I Guerra Mondiale. Avventura, sentimento,  amore, e tante capriole nel cielo. Un nuovissimo romanzo che vi consigliamo: La storia di un pilota americano nei cieli di Francia della I Guerra Mondiale. Avventura, sentimento,  amore, e tante capriole nel cielo. Un nuovissimo romanzo che vi consigliamo: La storia di un pilota americano nei cieli di Francia della I Guerra Mondiale. Avventura, sentimento,  amore, e tante capriole nel cielo.
Un nuovissimo romanzo che vi consigliamo: La storia di un pilota americano nei cieli di Francia della I Guerra Mondiale. Avventura, sentimento,  amore, e tante capriole nel cielo. Io so che incontrerò il mio destino da qualche parte tra le nuvole. Io non odio coloro contro cui combatto, e non amo coloro che difendo.  Non fu la legge o il dovere che mi hanno costretto a combattere,  Fu un solitario impulso di piacere che mi spinse a queste zuffe tra le nuvole.  E uno spreco di fiato mi sono sembrati gli anni passati,e quelli che verranno,  se li paragono a questa vita, o a questa morte.