Cervella fritte
Questo è un piatto un po' particolare, fa parte di quelle ricette che alcuni trovano squisite ed altri semplicemente disgustose.
Il problema è sia nel tipo di carne, che cucinata si presenta molle e dolciastra, sia nella consapevolezza del fatto che proviene dal cervello di un animale, cosa cha per alcuni è un ostacolo insormontabile.
Peccato perché chi lo apprezza trova il cervello semplicemente delizioso.
Abbiamo scelto di proporre le immagini del piatto e degli ingredienti dall'inizio alla fine, seppure un po' "truculente", giusto perché, se volete cimentarvi con questa preparazione, è bene che sappiate che avrete a che fare con questi ingredienti e che così si presentano.
Se ciò vi procura problemi, preparate qualcos'altro e cambiate pagina.
Un'altra storia è il discorso "mucca pazza", che ha comunque tenuto lontano dalle nostre tavole qualsiasi cosa avesse a che fare, anche lontanamente, col sistema nervoso dei bovini.
Oggi l'allarme è diminuito, non c'è più il divieto al consumo del cervello e del midollo degli animali.
Resta la buona precauzione di utilizzare, per queste specifiche necessità, solo bestie giovani.
Il costo del cervello è in genere piuttosto basso, facendo appunto parte di quei "tagli" di difficile smercio (come già detto, non solo in pochi lo apprezzano già cucinato e pronto da mangiare, ma anche per cucinarlo bisogna superare non pochi imbarazzi).
Comperato il cervello di vitello, immergetelo intero in un pentolino con due dita di acqua già bollente.
Fatelo scottare per pochi secondi (da 30" a un minuto al massimo).
Lo scopo della "scottatura" è quella di indurire la pellicola che ricopre interamente il cervello, in modo da poterla poi asportare "pelandolo" con le dita.
A questo punto tagliate il cervello in "bocconcini" di un paio di centimetri.
Preparate la pastella con:
  • 4 cucchiai di farina
  • 2 cucchiai di olio d'oliva
  • 2 uova

Girare sino ad amalgamare perfettamente olio e farina.
A questo punto aggiungere le due uova (tuorlo e albume) e un pizzico di sale e continuare a girare sino ad ottenere una completa amalgama priva di grumi.

Immergere i pezzettini di cervello nella pastella e quindi friggere sino ad ottenere la doratura della pastella.
Come più volte detto, su come friggere esistono diverse "scuole di pensiero".
Chi è capace può preferire utilizzare poco olio e una fiamma moderata.
Ottimi risultati si ottengono con lo "wock", la particolare padella coperta cinese. In questo caso l'olio deve essere abbondante e la fiamma viva.
Seguite la cottura con attenzione e abbiate cura di estrarre i bocconcini a mano a mano che raggiungono il giusto punto di cottura.
Lasciateli per qualche istante ad asciugare appoggiati su un foglio di carta del tipo di quella che viene abitualmente utilizzata per la vendita del pane.
Questo tipo di carta è quella che consente la migliore riuscita del fritto, lasciandolo croccante e asciutto.
In mancanza d'altro potrete utilizzare la carta "asciugatutto" da cucina, ma il risultato è decisamente peggiore.
Servite caldo o appena tiepido, aggiungete sale a piacere e limone.
I contorni consigliati sono le sempre valide patatine fritte o una semplice insalata di pomodori.
Le cervella fritte trovano ottima collocazione anche insieme ad altri fritti "in pastella". Potete ad esempio accompagnarle a zucchini, cipolle, funghi, tutti fritti in pastella in bocconcini più o meno delle stesse dimensioni.
Insieme alle verdure, ad altri tipi di carne (pollo, coniglio, rane) e ad ingredienti particolari (amaretti, semolino...), le cervella fritte sono componenti fondamentali del "fritto misto" all'italiana.
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