Erich Loewenhardt

Erich Lowenhardt
07/04/1897 Breslau
10/08/1918 Chaulnes

 Erich Lowenhardt

Albatros D.V

Figlio di un medico, Erich Löwenhardt si arruolò dapprima in fanteria e quindi divenne volontario nell'aeronautica tedesca.
Conquistò 54 vittorie, di cui 20 nelle ultime sei settimane di vita.
Subito dopo aver abbattuto la sua ultima vittima, il suo aereo si scontrò con quello del ten. Alfred Wenz dello Jasta 11.
Entrambi saltarono col paracadute (che i tedeschi avevano adottato negli ultimi mesi di guerra), ma quello di Erich non si aprì.

Nato a Breslau nel 1897, Löwenhardt entra nella Lichtfelder Cadet School all'inizio della guerra.
Si arruola nel 141° fanteria e viene mandato sul fronte orientale.
Ferito vicino a Lodz quasi subito, resta comunque con la sua unità nella battaglia di Tannenburg e per il suo coraggio viene promosso tenente.

Croce di Ferro di I Classe Nell'ottobre del 1914 gli viene assegnato il comando delle truppe di sciatori che combattono nella campagna dei Carpazi.
Qui si guadagna la Croce di Ferro di I Classe e, a Giugno del 1915, viene trasferito sul fronte italiano, ancora alla guida di corpi da montagna.
Durante questa campagna si ammala e viene giudicato inabile a continuare il servizio militare.
Löwenhardt, però, in cinque mesi di convalescenza recupera le forze e riesce a superare gli esami per entrare in aeronautica.
Dopo un periodo come osservatore, diventa pilota nel Marzo del 1917 e arriva allo Jasta 10 in Luglio.

Con gli Albatros e gli Pfalz abbatte 18 tra palloni da osservazione e aerei alleati, e il 2 Maggio 1918 ottiene il comando dello Jasta 10.

Blue Max - "Pour le merite" Senza mai volare sui triplani Fokker Dr.1, Löwenhardt passa direttamente dagli Albatros D.V ai Fokker D.VII.
A fine mese (maggio 1918) il suo "score" ammonta a 24 aerei, e viene insignito della Blue Max.
Tra Giugno e Luglio, Löwenhardt vola fianco a fianco di Udet e Lothar Richtofen.
La guerra ha decimato i piloti da entrambe le parti, e a questo punto in aria si trovano solo i "grandi assi" che oltre alle capacità iniziali hanno avuto il tempo e il modo di maturare una inarrivabile esperienza, e le reclute, piloti alle prime armi appena arrivati sul fronte, con pochissime ore di volo, che non hanno alcuna possibilità di confrontarsi con i "campioni".

Proteggendosi a vicenda i tre assi fanno strage dei piloti alleati. Ad inizio Agosto Löwenhardt conta 50 vittorie personali.
Il 10 di Agosto Löwenhardt  decolla alle 11 del mattino, al comando di un gruppo di una dozzina di aerei. Tra i piloti vi sono molte reclute.
Un'ora dopo il gruppo avvista uno stormo di aerei inglesi sopra Chaulnes. Quando Löwenhardt si lancia su uno scout isolato, un gruppo di "novizi" lo segue da vicino.
In realtà Löwenhardt non ha alcun bisogno della protezione di altri aerei, che affollandosi in poco spazio e con poca abitudine al volo in formazione, più che aiutarlo lo ostacolano.
Quando, colpito l'aereo alleato e ottenuta la sua 54° vittoria, Löwenhardt richiama per riprendere quota, il Fokker del ten. Wentz è troppo vicino e i due collidono.
Pur se a bassa quota, il ten. Alfred Wenz riesce a lanciarsi con il paracadute, che da qualche mese equipaggia i piloti tedeschi.
Löwenhardt si lancia, ma, probabilmente a causa della poca quota a disposizione, il paracadute non si apre o non si apre del tutto, e il comandante tedesco muore toccando il suolo.

Leggi alcune pagine dal libro

Le manovre acrobatiche Tecnica di volo, atterraggio e decollo in montagna Le aviosuperfici e i ghiacciai atterrabili della Val d'Aosta e dell'Alta Savoia Parapendio e volo libero Il volo tra le montagne

       

DA QUALCHE PARTE TRA LE NUVOLE
Di Giulio Rabagliati, Da qualche parte tra le nuvole - edizioni De Ferrari - Genova
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