Junkers D.I

Junkers D.I
Costruttore: Junkers Flugzeug-Werke AG
Tipo: Caccia
In ruolo dal: 1918
Motore: BMW IIIa 6-cyl. liquid-cooled inline, 185 hp
Apertura alare: 9 m
Lunghezza: 7.25 m
Altezza: 2.25 m
Peso a vuoto:       kg
Peso al decollo: 834 kg
Velocità massima: 180 km/h
Ceiling: 6000 m
Autonomia: 1 1/2 h
Equipaggio: 1
Armamento: 2 Spandau

Junkers D.I

Il primo progetto targato "Junkers" fu lo J.1.
Noto come l'"Asino Magro", ne fu costruito un unico esemplare. Lo J.1 era costruito interamente in metallo e fu completato già nel 1915 sotto la direzione del prof. Hugo Junkers.
Era equipaggiato con un motore Mercedes a cilindri in linea da 120hp, raffreddato a liquido.
Il radiatore, interessante ed efficace innovazione, era montato a sbalzo sotto la fusoliera.
Le ali erano di sezione sottile, con tip taglienti ed alettoni che si estendevano oltre il profilo del bordo d'uscita dell'ala.
La fusoliera aveva sezione squadrata e "magra", il tutto dava all'aereo un aspetto robusto ma piuttosto "rude", ben lontano dalle linee morbide dei Roland e degli Albatros.
Nel 1916 vide la luce lo J.2, dove il motore ora era un Mercedes da 160hp.
Il J.2 manteneva il radiatore a sbalzo sotto la fusoliera, e l'aspetto generale dello J.1. Fu aggiunta una protezione a "roll bar" per riparare il pilota nell'eventualità di un ribaltamento in atterraggio, e una mitragliatrice Spandau sincronizzata al motore.
Dello J.2 furono costruiti 6 esemplari.
Nonostante il parziale insuccesso dei suoi progetti (per ora le preferenze del Comando Tedesco andavano ai velivoli di Fokker), la formula della costruzione metallica interessava comunque, e Junkers fu persuaso a collaborare con Anthony Fokker nella produzione di un nuovo biplano biposto destinato a compiti di appoggio alla fanteria.
Lo J.4 si dimostrò efficace, ma le relazioni tra i due partner non furono mai idilliache.
Junkers continuò nello sviluppo del "suo" caccia, dando alla luce nell'Ottobre del 1917  lo J.7, un altro modello interamente metallico dove l'installazione del motore Mercedes da 160 hp nel muso era maggiormente curata aerodinamicamente e il disco dell'elica risultava più piccolo.
Piuttosto brutto restava invece il disegno dei tubi di scarico, che sporgevano sul lato della fusoliera, e, quasi un ripensamento, il radiatore veniva questa volta sistemato sopra i cilindri.
Le ali erano costruite in alluminio nervato, rinforzato internamente da sette elementi metallici tubolari collegati tra loro a formare una trave di Warren (struttura a telaio dove tutti gli elementi sono
sollecitati solo assialmente).
La fusoliera era rivestita da strisce di alluminio corrugato e un grosso poggiatesta serviva a proteggere il pilota in caso di ribaltamento.
Sia gli equilibratori che il timone erano aerodinamicamente bilanciati.
Sul secondo J.7 il radiatore tornava ad essere montato a sbalzo e il poggiatesta veniva sostituito da un più semplice "roll bar" e veniva modificato il carrello di atterraggio.
Una terza versione, equipaggiata con un sistema di raffreddamento di derivazione automobilistica era un ottimo aereo, probabilmente destinato a vincere la competizione di Adlershof del Gennaio 1918, ma il prototipo si danneggiò durante un volo di prova solo quattro settimane prima della gara, pilotato dallo stesso Anthony Fokker.
L'ultimo sviluppo fu il definitivo J.9, ordinato dal Comando Tedesco con la sigla di D.1 nel Marzo del 1918.
Fu equipaggiato sia con il motore Mercedes da 160 hp che con il BMW da 185 hp.
Montava 2 mitragliatrici Spandau e fu probabilmente il miglior caccia in assoluto che partecipò al conflitto.
Era però complicato da costruire, a causa della tecnologia necessaria per la realizzazione della struttura interamente metallica, mentre la produzione del Fokker D.VII poteva contare su catene di produzione già avviate ed efficaci.
Dello Junkers D.1 furono costruiti solo quarantuno esemplari, che vennero distribuiti tra i vari Jagdstaffeln a uno o due per volta solo nell'Ottobre del 1918.
Oltre al D.1, nella seconda metà del 1918 Junkers cominciò la produzione di un modello biposto, il CL.1, che avrebbe dovuto sostituire gli Halberstadt CL.
Anche per il CL.1 le difficoltà incontrate nella produzione impedirono l'effettiva distribuzione sul fronte dei velivoli

Hugo Junkers

Hugo Junkers Hugo Junkers nacque il 3 Febbraio 1859 nella piccola città di Rheydt, vicino a Monchengladbach, in Germania, terzo dei sette figli di Louise ed Einrich Junkers.
Hugo Junkers crebbe a Rheydt e frequentò li le scuole dal 1867 al 1874.
Continuò gli studi a Barmen tra il 1875 e il 1878.
Nel 1878 si iscrisse alla facoltà di ingegneria presso l'Università di Berlino.
Nel 1881 si trasfgerì ad Aachen, dove continuò a studiare presso la Rheinisch-Westfalische Hochschule.
Laureato ingegnere meccanico nel Maggio del 1883 Hugo Junkers cominciò a lavorare ricoprendo la carica di direttore tecnico dell'industria tessile del padre a Rheydt.

Nel 1884 Junkers tornò ad Aachen per compiere ulteriori studi in ingegneria elettromeccanica.
Parallelamente a questo impegno, Junkers lavorò presso diverse officine meccaniche sino alla fine del 1885.
Nel 1887 è nuovamente a Berlino dove prosegue negli studi di elettromeccanica e frequenta alcuni corsi in economia.
Raccomandato dal suo docente, prof. Slaby, Junkers si trasferì a Dessau nel Novembre del 1888, dove lavorò presso la  Deutsche Continental Gasgesellschaft sotto la direzione di Wilhelm Oechselhauser.
La Continentale Gasgesellschaft si occupava della costruzione di motori a gas, un campo nel quale Junkers aveva già operato come assistente del prof. Slaby.
Nel 1890 Oechselhaeuser e Junkers fondarono la "Versuchsanstalt fur Gasmotoren von Oechselhaeuser & Junkers at Dessau", un laboratorio sperimentale per motori a gas.
Junkers si occupava della parte tecnica mentre Oechselhaeuser offriva il supporto economico.
La Versuchsanstalt fur Gasmotoren fu la prima compagnia di Junkers e si occupò prevalentemente dello sviluppo di motori da produrre su larga scala.
Realizzato con successo il primo motore nell'Aprile del 1893 Hugo Junkers e  Wilhelm Oechselhaeuser si separarono.
Nel 1892 Junkers aveva già aperto a Dessau uno studio per conto suo, nel quale aveva sviluppato sistemi di misura della temperatura dei gas brevettati fuori dal contesto della  Versuchsanstalt fur Gasmotoren, atteggiamento che favorì successivamente la rottura con Oechselhaeuser.
Privato del necessario sostegno economico Junkers cercò nuovi soci per i suoi sistemi di misura della temperatura e per altre applicazioni di tipo termodinamico, trovando finalmente nel Dr. Robert Ludwing un nuovo finanziatore.
Come già con Oechselhaeuser, anche con Ludwing Junkers assunse la funzione di direttore tecnico, lasciando al socio la gestione della parte economica.
La Junkers & Co. produceva caldaie a gas per uso civile (dai grossi bruciatori ai piccoli boiler).
Dopo aver raggiunto un discreto successo, Junkers e Ludwing litigarono, e nel 1897 Ludwing se ne andò, confortato da una decisione del tribunale che condannava Junkers a risarcirlo di ben 52.000 Marchi.
Sin dal 1894 Junkers aspirava alla posizione di "Professore" presso una delle facoltà tecniche tedesche. Con l'aiuto di Wilhelm Lynen, prima impiegato alla  Versuchsanstalt fur Gasmotoren ed ora professore presso la Technische Hochschule of Aachen, Hugo Junkers finalmente riuscì a divenire professore in laboratorio tecnico presso la RWTH di Aachen nel Settembre 1897.
Nello stesso tempo Junkers affidò la gestione della Junkers & Co. al suo amico Herrmann Schleissing.
Negli anni successivi molte delle soluzioni tecniche sviluppate presso i laboratori della RWTH di Aachen furono commercializzate dalla Junkers & Co.
Junkers fu professore alla RWTH fino alla fine del 1911.
Hugo Junkers e Therese Bennhold Il 31 Marzo delo 1898 il prof. Hugo Junkers convolò a nozze con Therese Bennhold. Insieme avranno ben 12 tra figli e figlie, l'ultima delle quali nascerà nel 1920.
Nel 1906 Junkers fu coinvolto per la prima volta nel progetto di un aeroplano.
In quegli anni Hans Reissner era professore di meccanica tecnica presso l'Università di Aachen e si occupava di problemi di aerodinamica.
Quando a Reissner fu assegnato il progetto di un aeroplano, questi contattò l'amico Junkers per farsi aiutare.
Nel 1908 Reissner decise di costruire il suo primo aereo, e con Junkers discussero a lungo su come realizzarlo.
Finalmente arrivarono alla soluzione di realizzare una struttura interamente metallica
Il primo lavoro di Reissner fu un velivolo a configurazione "Canard", che volò nel 1912.
Negli anni 1913/14 Junkers si fece costruire una galleria aerodinamica per lo studio dei profili alari sottili dall'Università di Aachen.
Allo scoppiare della guerra Junkers rientrò a Dassau dove fondò la Forschungsanstalt Prof. Junkers, per continuare il suo lavoro di ricerca.
Anthony Fokker Durante questi primi anni di guerra gli studi di Junkers si focalizzarono essenzialmente sulla costruzione di velivoli interamente in metallo, lo J.1 del 1915, costruito dalla ICO di Dessau, fu il primo velivolo interamente in metallo della storia.
Nel 1917 Junkers realizzò la sua prima produzione in serie di aerei con l'aiuto di Anthony Fokker.
Entrambi furono forzati dal governo tedesco a fondersi insieme nella Junkers - Fokker Flugzeugwerke AG nel 1917 allo scopo di riunire le conoscenze delle nuove tecnologie sviluppate da Junkers alla ICO con le capacità produttive di grandi serie proprie delle industrie di Fokker.
Il primo velivolo di serie prodotto dalla Junkers-Fokker Flugzeugwerke AG fu lo Junkers J.4, realizzato nel 1917/1918.
All'inizio del 1919 Junkers e Fokker si separarono.
La compagnia comune venne rilevata da Junkers che la rinominò  Junkers Flugzeugwerke AG.
Questa sarà il nucleo per le nuove attività aeronautiche di Junkers.
Nei successivi cinque anni Junkers iniziò parecchie attività a sfondo aeronautico: dalla realizzazione di uno dei più grandi consorzi
europei di compagnie di linea, con l'aiuto di Gotthard Sachsenberg, la Junkers Luftverkehrs AG, alla Junkers Flugzeugfuehrerschule, una scuola di volo, una compagnia per la fotografia aerea e altro ancora. Junkers J4

Junkers J4

Nel contempo Junkers continuò i suoi studi sui motori nella Junkers Motorenwerke AG.
Durante la prima metà degli anni venti, Hugo Junkers iniziò diverse attività anche in campo internazionale.
Una di queste divenne il primo vero disastro finanziario di Junkers.
Il governo tedesco aveva cominciato una sorta di collaborazione con il governo russo duarante la prima fase di isolamento di questo, succeduta alla fine della I Guerra Mondiale e della Rivoluzione di Ottobre.
Nel Novembre del 1922 Junkers firmò un contratto con il governo sovietico per installare una fabbrica aeronautica militare a Fili, vicino a Mosca.
Gli aerei prodotti da Junkers avrebbero dovuto essere poi utilizzati dalle forze aeree sovietiche, mentre il finanziamento per installare ed avviare l'industria sarebbe pervenuto dal governo tedesco.
Nel 1924 il governo tedesco offrì a Junkers ulteriori finanziamenti, ma gli stabilimenti di Fili non diedero mai buoni risultati.
Nel 1925 la Germania perse ogni interesse alla cooperazione col governo sovietico e di conseguenza smise di finanziare le industrie di Junkers, chiedendogli anzi la restituzione del credito già ottenuto, e quindi si bloccarono anche tutti i finanziamenti diretti alla  Junkers Flugzeugwerke AG in patria.
Il 3 Ottobre 1925 la Junkers Flugzeugwerke AG non fu più in grado di pagare gli stipendi degli impiegati.
Prof. Hugo Junkers Il governo tedesco si offrì allora per concedere nuovo credito, ma Junkers aveva già venduto più del 66% delle sue azioni allo stato.
Circa l'80% di  Junkers Luftverkehrs AG fu ceduta al governo tedesco e Hugo Junkers dovette lasciare la sua posizione di direttore delle compagnie Junkers.
Con la maggioranza delle azioni il governo tedesco sciolse la compagnia aerea che fu di Junkers e la integrò nella neonata Luft Hansa nel Gennaio 1926.
Nel Dicembre 1926 la crisi di Junkers ebbe finalmente fine: dopo una battaglia legale contro il Reich accettò di cedere il rimanente 20% della compagnia aerea e di rifondere un ulteriore milione di Reichsmark.
Per contro il governo si impegnava a comperare aerei per 2.7 milioni di Reichsmark.
In questo modo Hugo Junkers rientrò al comando delle industrie che portavano il suo nome.
Tornato in sella al proprio impero, Junkers si dedicò principalmente allo sviluppo dei suoi nuovi motori e aerei.
Quando finalmente nel 1929 lo Junkers G38 fece il suo primo volo, finalmente realizzò il suo sogno di produrre un grande velivolo da trsporto su larga scala.
Superò proprio grazie allo G38, ordinato da Luft Hansa, il venerdì nero del 1929.
Junkers G38
Junkers Ju 52
Contemporaneamente aveva cominciato a studiare i nuovi Ju52 e Ju60 per conto del Reich Tedesco.
Purtroppo il governo in crisi sospese i finanziamenti per lo sviluppo
Junkers Ju 60 dei nuovi aerei, che Junkers fu quindi costretto a finanziare nuovamente di tasca sua.

Junkers G38

L'aggravarsi della crisi economica mondiale nel 1930/1931 portò alla bancarotta diverse aziende che avevano debiti presso Junkers e, in breve, anche Junkers restò a corto di soldi.
Il 7 Marzo 1932 Hugo Junkers e le sue aziende non erano più in grado di pagare alcun conto. Nell'Aprile il tribunale "commissionò" le aziende Junkers che fu nuovamente costretto a vendere.
La prima fabbrica fu rilevata da Robert Bosch nel Novembre, ad altri furono cedute parti delle sue catene produttive di motori.
Grazie a queste vendite Junkers riuscì a salvare dalla bancarotta le sue Junkers Flugzeugbau e Junkers Motorenbau.
Erano passati appena tre mesi da questa seconda disastrosa crisi, che ne cominciò una terza e definitiva.
Hitler aveva preso il potere e a Junkers fu richiesto di trasferire i diritti sui suoi brevetti alla Junkers Flugzeugwerke AG.
Junkers si rifiutò di obbedire e il governo nazista incaricò la corte di Dessau di accusare Junkers di spionaggio.
Lo Junkers Ju87 "Stuka", il celeberrimo bombardiere leggero tedesco della II Guerra Mondiale fu prodotto dalle fabbriche Junkers, ma quando oramai non erano più sotto il controllo del prof. Hugo Junkers. Su di lui investigò Laemmler, che in pratica lo costrinse agli arresti domiciliari nel Maggio del 1933.
Il 2 Giugno Laemmler costrinse finalmente Junkers a cedere i diritti sui suoi 170 brevetti per evitare la prigione.
Il 15 Ottobre Junkers fu obbligato a firmare un accordo con il quale cedeva il 51% delle sue aziende al governo tedesco.
Questo per evitare di essere incriminato di attività contro il governo in relazione al suo comportamento durante la prina crisi del 1926.
Il 3 Febbraio 1934 Junkers fu posto agli arresti domiciliari nella sua casa di Bayrischzell.
Non poteva muoversi e non poteva ricevere visite se non in presenza di un ufficiale di polizia.
Junkers continuò a lottare per la sua riabilitazione, ma le sue condizioni di salute divennero precarie e due giorni dopo il suo settantaseiesimo compleanno, il 5 Febbraio 1935, Hugo Junkers morì, ancora in stato di arresto e senza alcun tipo di potere decisionale sulla condotta delle sue aziende.
Dopo la morte di Junkers sarà sua moglie Therese a continuare a combattere per riottenere il controllo delle aziende del marito.
Therese fu costretta ad accettare un risarcimento di circa 10.000.000 di Reichsmark per rinunciare ai diritti sulle aziende del marito, per un valore di più di 32.000.000 di Reichsmark.
Dopo la fine della II Guerra Mondiale fu il figlio Klaus a riprendere il contenzioso contro il governo della Repubblica Federale Tedesca, ma anche lui senza alcun successo.

Leggi alcune pagine dal libro

Le manovre acrobatiche Tecnica di volo, atterraggio e decollo in montagna Le aviosuperfici e i ghiacciai atterrabili della Val d'Aosta e dell'Alta Savoia Parapendio e volo libero Il volo tra le montagne

       

DA QUALCHE PARTE TRA LE NUVOLE
Di Giulio Rabagliati, Da qualche parte tra le nuvole - edizioni De Ferrari - Genova
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