Il fuoco
Accendere un fuoco non è particolarmente difficile, anche in mancanza degli attrezzi "domestici" cui siamo abituati (a tale proposito un'ottima visione è il film "La guerra del fuoco" di Jean-Jacques Annaud )
Prima di tutto occorre organizzare il braciere in modo che la fiammella che ci apprestiamo a generare (e che comunque ci costerà fatica) non vada sprecata ma basti ad accendere il fuoco.
Un ottimo allenamento sarà accendere i nostri abituali fuochi (barbecue, caminetti...) utilizzando un solo fiammifero, niente carta e niente prodotti particolari.
  • Dovremo scegliere la legna tra quella secca e asciutta. Meglio rinunciare al fuoco subito e fare asciugare la legna al sole piuttosto che faticare come delle bestie per non riuscire comunque ad accendere un falò.
  • Per far "prendere" la fiamma occorrono pezzi di legno molto minuti... Delle dimensioni di un fiammifero, per intenderci. Se non troviamo roba del genere già pronta per terra (di solito c'è ma è umida), piuttosto ricaviamola da tronchi secchi e asciutti (magari come trucioli derivati dalle nostre costruzioni).
  • Il fuoco ha bisogno di aria, ma la fiamma deve trovare subito legno per alimentarsi. Realizziamo un mucchio di legna molto piccola e bene asciutta e disponiamola in modo da poterci soffiare sopra (meglio se fosse il vento stesso a farlo al posto nostro).
  • Procuriamo, infine, di non bruciare l'intera foresta, avendo cura di posizionare il nostro braciere ben distanziato da frasche ed arbusti e su terreno pulito.

A questo punto dobbiamo generare calore. Possiamo utilizzare una lente o una bottiglia di vetro, se con essa riusciamo a focalizzare i raggi del sole sulla nostra legna (in un punto ben preciso, occorre mano ferma), oppure strofinare tra loro due rami e ottenere il calore per attrito.
Un buon metodo (la lente è senz'altro il meno faticoso) può essere strisciare (premendo con una certa intensità) un ramo non troppo grosso su un tronco appoggiato al terreno. Dopo non molte "passate" il ramo si scalderà notevolmente, sino a che la punta non diventerà incandescente e comincerà a fumare. Insistete ancora un po' e quindi soffiate con delicatezza sino a provocare un minimo di fiammella. Accostate il rametto fumante alla legna minuta che avete preparato in precedenza e continuate a soffiare. Lentamente i "fiammiferini" cominceranno a fumare e quindi vedrete la prima fiammella. Continuate a soffiare sino a che non è evidente che il fuoco sia in grado di sostenersi da solo. A questo punto aggiungete gradatamente legna più grande continuando a soffiare.

Adesso che abbiamo il fuoco, vediamo quali tipi di bracieri possiamo realizzare... E si perché noi possiamo farci di tutto, dal falò ben luminoso per scaldare, illuminare e fare allegria, al letto di braci per cuocere il pesce, la carne o le verdure, al forno o al caminetto abbinato al nostro rifugio (e a questo punto è come essere in un villaggio Valtur).
La legna secca brucia bene, quella verde o umida fa molto fumo, ma prima o poi brucia anche lei. Quindi evitiamo di affidare al legno qualsiasi costruzione volessimo veder resistere al calore del nostro falò.
Utilizzeremo pietre e terra, scegliendo i sassi tra quelli "pesanti" e non porosi. Le rocce fessurate, quelle leggere o quelle che si sgretolano facilmente potrebbero nascondere al loro interno cavità. Queste si riempiono di umidità e il calore, trasformando l'acqua in vapore, potrebbe farle esplodere.
 

Una buona tecnica (e sempre possibile) consiste  nello scavare una buca rettangolare, rialzandone tre dei bordi con sassi. Il fuoco ha così la possibilità di respirare dal lato corto e ci sarà possibile appoggiare quello che intendiamo cuocere sfruttando le pietre sui bordi lunghi.
Inoltre, se serve, possiamo "regolare" il fuoco a nostro piacimento, spostando braci e legna in modo da avere fiamma su un lato (ad esempio per bollire dell'acqua o friggere, o semplicemente per fare luce) e brace su un'altro (è li che finiranno pesci e selvaggina).
Se poi abbiamo la fortuna di possedere una latta