I grandi cannoni della Grande Guerra

La Grande Berta All'inizio del 1900 ci si accorse che la potenza delle artiglierie non era adeguata alle necessità belliche ed in particolare alla necessità di vincere opere di fortificazione sempre più imponenti. Il mortaio da 305 mm del 1897 (Germania) poteva perforare 1,4 m di cemento armato alla distanza di 7 km, ma i militari avevano bisogno di artiglierie con una gittata fino a 12 km e una capacità distruttiva maggiore.
Vennero iniziati nuovi studi che portarono al mortaio da 305 mm del 1901, capace di perforare 1,6 m di cemento, ma costruito in pochi esemplari.
Nel 1906 la Krupp presentò il mortaio M 12 da 420 mm, per trasporto ferroviario, detto anche apparecchio Gamma, dal peso complessivo, in posizione, di ben 150 tonnellate con una gittata di "solo" 14 km ( i cannoni imbarcati sulle corazzate sparavano sino a 40 km di distanza).
Del Gamma ne vennero prodotti 5 pezzi prima della guerra e 10 nel corso della guerra.
La scarsa mobilità di questa artiglieria consigliò di ripiegare su di un mortaio più leggero e mobile, trasportabile anche su strada, e cosi venne studiato lo M-Gerät (M 14), che poi sarebbe diventato famoso con il nomignolo di "Grande Berta" (in tedesco Dicke Berta e quindi, più correttamente, la "Grossa Berta").
Per quanto la gittata fosse solo di 9300 m, impiegava nuovi proiettili aerodinamici e di ottima precisione.
Il peso complessivo era limitato a 42 tonnellate, scomponibile in quattro carichi per il trasporto su treno. Due pezzi erano già pronti all'inizio della guerra, dieci venero costruiti successivamente.
Questo pezzo divenne famoso nella prima guerra mondiale, quasi fosse una super-arma, anche se in effetti non aveva doti superiori alla norma.
Fu impiegata con successo contro le fortificazioni di Liegi, Namur, Anversa, Longwy, Manovillier, nonché sul fronte orientale.
La Grande Berta viene spesso confusa con un'altra super-arma, del tutto diversa: il cannone L/162 di Parigi (Pariser Geschütz).
Il "Cannone di Parigi" era un mostro del peso di oltre 1000 tonnellate (compreso il supporto necessario al trasporto) e dotato di una canna da 40 metri (che doveva essere "controventata" o si sarebbe incurvata sotto il carico del suo stesso peso).
Era capace di sparare proiettili relativamente piccoli (calibro 210 mm, per un peso di circa 120 kg), ad una distanza di anche 130 km, sfruttando il fenomeno che un proiettile lanciato con un angolo di tiro elevato, raggiungendo rapidamente gli starti più alti e meno densi dell'atmosfera, incontra meno resistenza e quindi aumenta enormemente la sua gittata.
Questo cannone fu utilizzato per bombardare Parigi.
Il suo difetto stava nel fatto che dopo soli 60 colpi, le fortissime sollecitazioni dovute al carico di polvere di nitroglicerina e agli obici (in acciaio e non in rame, o non avrebbero potuto a loro volta reggere allo stress) rendevano praticamente inutilizzabile la canna, che andava quindi sostituita.
Di questo cannone vennero costruiti tre esemplari (un solo affusto e tre bocche da fuoco).

Le manovre acrobatiche Tecnica di volo, atterraggio e decollo in montagna Le aviosuperfici e i ghiacciai atterrabili della Val d'Aosta e dell'Alta Savoia Parapendio e volo libero Il volo tra le montagne

 

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