Arma del Lupo inferiore
Nella Gola delle Fascette, a pochi metri dall'abitato di Upega, di fronte all'imponente ingresso della "Chiocciola" (deludente, la grotta è tutta li), si apre l'Arma del Lupo Inferiore, una splendida avventura in un fiume sotterraneo che ha il suo culmine nel Lago Grande, che è stato esplorato sino a quota - 54 metri (circa 70 metri di immersione).
Sentiero Ingresso Pozza fangosa Cengia per evitare laghetti e sifone Primo scivolo Pozzo per scendere ai laghi - via alternativa Laghetti Dopo il sifone Splendide concrezioni Piccolo salto con corda già in loco Ultima salita - già armato Traversata del lago con corde in parete Splendide concrezioni Lago grande Sala delle vaschette - parete nord Sala delle vaschette - colonna finale e colata calcarea Sala delle vaschette - passaggio della colata calcarea Tratto allagato da passare in opposizione Sifone terminale Tra un laghetto e l'altro Passaggio angusto per evitare il lago Entrata dell' Arma della Chiocciola
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Accesso: 
Dall'uscita autostradale di Albenga sulla A10 si segue la statale sino a Garessio, qui si gira a sinistra in direzione Imperia. 
Si supera Ormea e quindi si prosegue verso il Colle di Nava. Poco prima di giungere a Nava, in località Ponti di Nava, si prende il bivio che conduce a Viozene, Carnino e Upega.
Si prosegue fino quasi ad Upega. Circa un km prima dell'abitato si scorge sull'altro lato del torrente l'imponente ingresso della Chiocciola. L'ingresso della grotta è esattamente di fronte, in fondo alla gola che in questo tratto è sempre secco (il torrente viene inghiottito sotto terra pochi metri più in su). Si può scendere sfruttando una via ferrata o semplicemente per l'impervio sentiero che costeggia la dorsale di roccia fino all'imbocco della grotta. Utile una corda di sicurezza da 50 mt., specie se si trasporta molta attrezzatura. La roccia è molto friabile, attenzione a come parcheggiate la vettura: non è raro che piccoli pezzi di roccia franino dalla parete strapiombante e possono causare facilmente noiosi danni alla carrozzeria. Piuttosto conviene parcheggiare l'auto un paio di centinaia di metri più avanti in direzione Upega, dove la gola si apre decisamente. 

Rif.

Attacco

Attrezzatura

Note

A Spit già armato Corda esistente 5 m Breve scivolo in salita 
B Diversi spit di cui almeno uno già armato  Corda 10 m Canale a scendere su pozza fangosa, se questa è piena d'acqua è segno che la grotta non sarà percorribile sino in fondo. Se riuscite ad evitare di infangarvi qui resterete asciutti per tutto il resto della gita.
C Spit già armato Corda esistente 10 m Scivolo in salita
D Diversi spit già armati Corda esistente 20 m Traversare su una comoda cengia. Questo permette di evitare il primo sifone
E Spit già armato Corda esistente 30 m Scivolo in discesa e poi in salita, la corda in loco è giuntata.
F Spit già armato Corda esistente 30m Scivolo in discesa e poi in salita, la corda in loco è giuntata.
G Spit da armare Corda 50 m Scivolo di circa 40 m e quindi salto di 5 m sino ad atterrare sulla sabbia. In inverno qui scorre il torrente.
H Spit da armare o agganci naturali Gommone e cordino Primo laghetto da superare col gommone
I Spit da armare o agganci naturali Gommone e cordino Secondo laghetto da superare col gommone
L Agganci naturali Gommone e cordino Terzo laghetto da superare col gommone. Se avete trovato allagati i tratti precedenti, qui non riuscirete a passare.
M Spit da armare o agganci naturali Gommone e cordino Ultima fatica col gommone. E' evitabile passando in una stretta fessura. Occhio a dove mettete le mani: si striscia tra pozze profonde 20/30 cm piene d'acqua.
N Spit già armato Corda in loco 7 m  Si sale agevolmente aiutandosi con la corda. Dietro di voi un breve cunicolo cieco stupendamente concrezionato vale la pena di essere visitato.
O Vari spit già armati Doppia corda in loco Aiutandosi con la corda si supera un ulteriore laghetto.
P Spit già armato Corda in loco 8 m Si sale sino ad una stupenda sala.
Q Grossa stalagmite  Corda da 40 m Avete appena superato il lago grande e la sala delle Vaschette, il più bello spettacolo sotterraneo che io abbia mai visto. Aiutatevi con la corda (non necessaria) a superare una candida colata calcarea che vi permette di accedere alla seconda parte del percorso.
       
       

E' la più bella grotta che mi sia mai capitato di visitare.
La zona della Sala delle Vaschette e del Lago Grande è una enorme sala, dove le concrezioni che scendono da una parete alta diversi metri si specchiano nell'acqua limpida contenuta nelle vaschette al suolo.
La sala termina su una enorme colata calcarea perfettamente levigata che si tuffa sul livello inferire, delimitata da una enorme colonna, riccamente concrezionata e da una grossa stalagmite liscia e pulita.
Sull'altro lato il Lago Grande, le cui acque scendono fin oltre livello -70m.
Tutta la zona è praticamente priva di fango e si presenta come se un buona impresa di pulizie avesse appena finito di lucidarla.

Se si esclude il primissimo tratto, dove converrà prestare attenzione a non riempirsi di fango, tutta la grotta è molto pulita, alternando passerelle calcaree, spesso ingraziosite dalla presenza di vaschette, a lunghi depositi di sabbia, che ad ogni stagione viene lisciata dal passaggio delle acque, cosa che vi darà ogni volta la sensazione di essere il primo uomo a mettervi piede.
La grotta è impraticabile in inverno, quando tutto il livello inferiore si riempie d'acqua.
Con la stagione secca si svuota gradualmente, offrendo, a seconda del periodo, sempre diverse difficoltà.

Percorribile correndo e giocando a palla in Luglio-Agosto, tra Maggio e Giugno le pozze non ancora secche dovranno essere superate con l'aiuto del gommone.
Questo, pur significando un notevole impegno di tempo, permette di godere l'emozione di navigare su acque limpide, dove le onnipresenti concrezioni si specchiano illuminate dalle lampade al carburo.
Oltre al gommone sono necessarie un paio di corde (visto che per lo più se ne trovano in loco), giusto per ridiscendere il primo scivolo (si potrà risalire anche arrampicando) e per superare l'ultimo saltino (è l'unico tratto che non si riesce a salire in arrampicata libera) che immette finalmente sulla sabbia del ramo inferiore.
Nelle nostre prime esplorazioni scendevamo sistematicamente sul primo pozzo (D) per poi superare due laghetti e un sifone (trovato asciutto una sola volta) col gommone.
Traversando invece sulla comoda cengia (sembra una passerella costruita dall'uomo e abilmente levigata), dopo un paio di sali-scendi, si arriva al ramo inferiore superando in ogni stagione il primo sifone.
Da qui la grotta può essere una passeggiata o può alternare tratti asciutti a pozza da superare in gommone.

Purtroppo alcune di queste pozze, se il livello è abbastanza alto, si trasformano in piccoli sifoni che possono bloccare la strada.
In alcuni punti, però, si trovano vie alternative (sempre ricche di concrezioni e vaschette, ma molto strette, per cui attenzione a dove mettete le mani, strisciando, o vi troverete immersi sino al gomito nell'acqua) che permettono di superare anche questi ostacoli.
Il dover usare il gommone (gonfiare, trasportare nei tratti asciutti, passare uno per volta...), ma soprattutto il tempo che vorrete dedicare a scattare tutte le foto che questo spettacolo merita, allungheranno la vostra permanenza in grotta.
Pertanto, per godervi senza stress la gita, consiglio di entrare in serata, in modo da uscire al mattino e potersi godere il sole caldo, magari dopo aver lavato l'attrezzatura nel torrente, sui prati che ad Upega non mancano.
D'obbligo una buona scorta di carburo e le batterie di ricambio per il flash (farete veramente tantissime foto).