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Il flash, lo sappiamo tutti, serve per fotografare quando la luce non è
sufficiente. Forse quello che non tutti sappiamo è che non siamo necessariamente costretti a montarlo sul corpo macchina e a puntarlo direttamente negli occhi di chi stiamo fotografando. |
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L'immagine a destra è stata realizzata banalmente, con il
flash montato sul corpo macchina e diretto verso la ragazza. L'ombra è
ben marcata dietro al soggetto, i chiaroscuri sono duri e parte della foto
risulta "bruciata". |
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Per realizzare quest'altra immagine è bastato puntare il flash verso la parete (chiara) in modo da illuminare la ragazza con luce indiretta. Questo ha eliminato l'ombra netta dietro di lei e ha ammorbidito contrasti e ombre, non c'è più l'effetto di bianco "sparato" sulle superfici rivolte verso l'obbiettivo. Ovviamente è necessario che il flash utilizzato abbia uno snodo che consenta la possibilità di orientarsi a piacere. |
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Altro accorgimento banale ma da non dimenticare è di sincronizzare
correttamente la velocità dell'otturatore con il flash. Sulla ghiera dei tempi troviamo due valori particolari: la posizione contrassegnata con una X (normalmente 1/60 o 1/125) che indica la velocità di sincronismo con il flash e la posizione B, che tiene aperto l'otturatore quanto noi teniamo premuto il pulsante di scatto. E' importante non selezionare tempi più veloci del sincronismo quando si utilizza il flash, pena trovarsi con immagini "tagliate" perché il lampo si è attivato mentre l'otturatore si stava già richiudendo. |
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In posa B è possibile realizzare foto in ambienti molto bui, dove le
fonti luminose in movimento impressioneranno la pellicola disegnando le
loro traiettorie. |
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Potremo anzi, anche con un solo flash, con più lampi, ottenere maggiore
luminosità e, soprattutto, illuminare la scena come faremmo in uno studio
attrezzato con più lampade. Ovviamente in questo caso è necessario che sia la macchina fotografica che ogni componente della scena resti perfettamente immobile durante tutta l'operazione. Questa tecnica è la preferita per le fotografie in grotta, permettendo di illuminare complessi scenari e concrezioni e, col flash ben più avanti rispetto all'obbiettivo, mantenendo o addirittura esaltando gli effetti tridimensionali di profondità e prospettiva. |
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