Volare tra i monti I monti dal cielo
Era il 23 Dicembre del 2000, il PA 28 dell'Aeroclub di Milano Bresso, decollato dall'aeroporto di Aosta alle 12.49, impatta contro la montagna in Alta Valpelline.
Sopravvissuti all'atterraggio il pilota e uno dei due passeggeri moriranno nel tentativo di scendere a valle, mentre il terzo occupante del velivolo verrà recuperato mezzo assiderato il giorno dopo dagli uomini del Soccorso Alpino e trasportato all'Ospedale di Aosta.
Il pilota del Piper aveva commesso una serie di errori, tipici di chi affronta le valli senza un'adeguata preparazione.
Fare quota sempre FUORI dalle valli, non rischiare di infilarsi in un problema senza soluzione! In montagna i motori soffrono la mancanza d'ossigeno quanto e più di quanto non la soffrano gli esseri umani.
Le prestazioni di salita di un velivolo peggiorano drasticamente.Inoltre è sempre possibile incappare in condizioni meteo avverse (vedi più avanti).
Per questo non si deve affrontare un colle risalendo lungo la valle contando sulla potenza del motore per fare quota tra le pareti di roccia.
Se l'intenzione è quella di svalicare, occorre fare quota al sicuro, ove c'è ampio spazio, spiralando più volte prima di addentrarsi tra le montagne.
Nella rappresentazione a fianco, il pilota che fa quota spiralando non avrà difficoltà a superare il valico, mentre quello che si addentra nella valle non riuscirà a superare la quota del passo e impatterà al suolo. 
Volando su un lato della valle si ha a disposizione il massimo dello spazio per virare Quando poi si vola all'interno di una valle, anche se l'istinto porterebbe a volare al centro, mantenendosi quindi il più distante possibile da ambedue le pareti di roccia, è invece bene volare mantenendosi il più vicino possibile a uno dei due pendii, in modo da avere più spazio (il doppio) a disposizione per eseguire una virata se se ne dovesse presentare la necessità.
Nell'immagine a lato il Piper ha a disposizione tutta la valle per eseguire la virata.
Nella rappresentazine qui sotto, invece, trovandosi già a centro valle, con solo metà spazio a disposizione, il Piper non riesce a completare la virata.
Non bisogna tra l'altro dimenticare che, seppure è vero che le velocità notevoli indicate (stallo, VNE, VNO...) restano invariate, con la quota in realtà aumentano considerevolmente le relative velocità assolute. Volando a centro valle lo spazio si riduce della metà
Il raggio di virata aumenta con la quota.
Siccome il raggio di virata di un velivolo dipende dalla velocità vera (e non da quella anemometrica, indicazione che in realtà individua la pressione dinamica, più che la velocità vera e propria), questo aumenta sensibilmente con la quota.
A questo si aggiunga la già citata diminuzione di potenza del motore e la frittata è facilmente fatta.
Come di vede dalla tabella e dal grafico, il raggio di virata diminuisce al diminuire della velocità e all'aumentare del fattore di carico.
Velocità di stallo 35 Nodi (MSL - senza potenza)
Angolo di Bank 15° 30° 45° 60° 70° 80°
Fattore di carico 1,04 1,15 1,41 2,00 2,92 5,76
        Velocità

Raggio di virata in metri

m/s Nodi
21 40 162 75 Stallo Stallo Stallo Stallo
26 50 252 117 68 39 Stallo Stallo
31 60 363 169 97 56 35 Stallo
36 70 495 230 133 77 48 Stallo
41 80 646 300 173 100 63 Stallo
46 90 818 380 219 127 80 39
51 100 1.009 469 271 156 99 48
57 110 1.221 567 327 189 119 58
62 120 1.454 675 390 225 142 69
67 130 1.706 792 457 264 167 81
72 140 1.979 918 530 306 193 94
77 150 2.271 1.054 609 352 222 108
82 160 2.584 1.199 693 400 252 123

 

In caso disperato, per diminuire il raggio di virata, si possono usare i flaps in configurazione di decollo corto.
Una maggiore estensione in genere non aumenta il coefficiente di portanza più di tanto, a scapito invece di un notevole incremento della resistenza, e non abbiamo potenza da buttar via!
Il raggio di virata minimo si ha per un alto fattore di carico (forte angolo di Bank) ed una minima velocità.
Cioè alla velocità di stallo (con potenza) al massimo angolo di Bank che possiamo permetterci.
Ma, come possiamo osservare dalla tabella a fianco, con l'aumentare della quota (causa la diminuzione della densità dell'aria), aumenta anche la velocità di stallo.
Variazione della velocità di stallo con la quota ( aria standard )
MSL 1000 mt 2000 mt 3000 mt 4000 mt 5000 mt
32 34 35 37 39 41
35 37 39 41 43 45
37 39 41 43 45 48
40 42 44 46 49 52
42 44 46 49 51 54
45 47 50 52 55 58
50 53 55 58 61 65
55 58 61 64 67 71
60 63 66 70 73 77
65 68 72 75 79 84
70 74 77 81 85 90
75 79 83 87 91 97
Affrontare le creste in modo da lasciarsi aperta una via di fuga Sin qui le probabili cause dell'incidente di cui si parlava...
Esistono poi altre bune abitudini da tenere volando tra le montagne.
Come vedremo più avanti, il vento ha effetti diversi a seconda che ci si trovi sopra o sottovento ad una cresta.
Non è quindi affatto improbabile trovarsi in condizioni ottimali, con una buona ascendenza "dinamica" (o di pendio, la vediamo più avanti), superare la cresta e improvvisamente vedere il variometro cambiare di segno e precipitare a 1000 piedi a scendere!
Una buona norma, quando ci si accinge a superare un cresta o un valico, è di affrontare l'ostacolo con una traiettoria angolata rispetto alla montagna.
In questo modo, se ci dovessimo accorgere anche all'ultimo momento, di non riuscire a svalicare potremo sempre virare e rientrare.
Questo può costringere ad allungare un minimo la traiettoria (ne profitteremo per fare ancora un po' di quota), ma non tenerne conto può esser decisamente peggio.
"Tirare dritto" ci farà rischiare di non poter cambiare idea all'ultimo minuto Affrontando invece la cresta perpendicolarmente, in caso di necessità non ci sarà più permesso cambiare programma perché non avremo sufficiente spazio a disposizione per manovrare.
Teniamo sempre conto che per virare di 180° ci serviranno almeno 30 secondi (ben difficilmente avremo la velocità e la potenza per permetterci manovre accentuate, pertanto non è buona norma fare  affidamento sulle nostre capacità acrobatiche)... Se ci troveremo a scendere, ad esempio di 1000 ft/min., avremo bisogno di un minimo di 500 ft di separazione dal suolo per compiere la manovra.
Altra regola fondamentale riguarda quale lato della montagna scegliere:
Come evidenziato nell'animazione seguente, quando c'è vento, questo viene deviato dalle montagne risalendone i pendii dal lato sopravento e ridiscendendo dal lato sottovento che può diventare pericolosissimo per il formarsi dei rotori, zone ove si incontra forte turbolenza e in particolare discendenze fortissime, che il motore dell'aereo potrebbe non essere in grado di contrastare.
La presenza di questi rotori è spesso (ma non sempre) segnalata da una nube, formata dalla condensazione dell'aria umida spinta in alto sul lato sopravento.

In realtà sarebbe possibile volare in un rotore, mantenendosi nell'ascendenza che si genera vicino alla parete, ma è fortemente sconsigliabile.
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